Perugia

Adagiata su una conca in cima a un colle a 493 m.s.m., sovrasta un’ampia pianura dalla quale spuntano il monte Subasio la valle Tiberina e i Monti Martani.

Di origine umbra fu una delle dodici città della confederazione etrusca; fedele a Roma durante la guerra annibalica, fu municipio dopo la guerra sociale. Della città umbro-etrusca rimane discretamente conservata la cinta di mura a blocchi squadrati di travertino con varie porte antiche.

Fu a lungo sotto il dominio dei Bizantini, interrotto solo brevemente dall’occupazione dei Goti di Totila (547-548) e per alcuni decenni dall’occupazione longobarda.

Il più singolare monumento medievale è la Chiesa di Sant’Angelo (a pianta circolare), oltre al Corso Cavour: antica strada regale per Roma che parte dalla chiesa dalla forma a torre poligonale di S.Ercolano, attraversa il crocevia dei Tre Archi confluendo, più avanti, in Piazza Giordano Bruno che ospita l’imponente Chiesa gotica di San Domenico.

Nell’VIII secolo entrò a far parte dello Stato Pontificio e nel 1186 divenne comune, scenario anch’esso di lotte interne tra guelfi e ghibellini che durarono ininterrotte fino al 1393 quando divenne Signoria .

Nell’età delle Signorie fu una ‘succursale’ papalina tanto che nel Duomo di San Lorenzo si tennero addirittura cinque conclavi, compreso quello in cui fu eletto nel 1294 Celestino V, il Papa del Gran Rifiuto di dantesca memoria.

Il centro storico è un concentrato di palazzi gentilizi, chiese, archi e porte che introducono a raccolte piazzette, vicoli, ripide stradine e luoghi suggestivi come via delle Streghe o via Maestà delle Volte.

Nobile città, magnifico scrigno di tesori d’arte e architettura, Perugia è luogo anche di ottima musica e leccornie, soprattutto in occasione di due dei maggiori eventi dell’anno: la Rassegna internazionale sul cioccolato (Eurochocolate) in cui vengono distribuiti i tipici ‘baci’ e il Festival Internazionale di Musica Jazz che si tiene a luglio.

 

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Verona

Sviluppatasi nel IV secolo a.C. sul colle di San Pietro, tra il 493 ed il 526 il re degli Ostrogoti, Teodorico, la sceglie come residenza e nel 774 diventa parte dell’impero Carolingio fondato dai Franchi. Nel XII secolo è libero comune e dal 1263 dominata dagli Scaligeri per 120 anni, periodo in cui la città prospera economicamente e culturalmente.

Accarezzato dalle voci della lirica e percorso dall’Adige, l’elegante capoluogo scaligero svela nei suoi angoli più nascosti piccoli e grandi tesori suggestivi ed emozionanti, da vivere:

trascorrendo una serata in Arena (l’anfiteatro romano del I sec. d.C.) per assistere ad un’opera lirica;

godendosi il panorama della città dalla terrazza belvedere di Giardino Giusti, uno dei più significativi esempi di giardino di epoca manieristica con impostazione all’italiana;

contemplando il lento fluire del tempo attraversando il Ponte della Pietra, il più bello e antico di Verona sotto il quale da secoli scorre piano l’Adige;

ripercorrendo i luoghi shakespeariani dedicati alla tragedia romantica di Giulietta e Romeo; passeggiando sul Lungadige da Castelvecchio (eretto da Cangrande della Scala nel 1354 e che ospita oggi il Civico museo d’Arte) verso il quartiere di San Zeno;

girando tra le bancarelle di dolci e giocattoli per Santa Lucia, in Piazza Brà, o alla scoperta degli antiquari e delle osterie;

ammirando il Duomo, con l’abside di forma circolare, in tufo, di arte romanica veronese del XII secolo;

passeggiando alla scoperta dell’elegante Piazza delle Erbe, sede dello storico mercato della frutta e verdura, situata sull’area del foro romano e arricchita dalla fontana di Madonna Verona e dalla Torre delle Ore, che precede l’adiacente Piazza dei Signori, da secoli centro politico-amministrativo e di rappresentanza.

Vivace e movimentata Verona è affascinante in ogni stagione per la sua ricchezza artistica ma anche per eventi di rilievo quali le mostre di arte allestite a Palazzo Forti o il celebre Vinitaly.

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Pisa

Di origine etrusca deve i suoi albori di città a Roma, che nell’89 a.C. ne fece un’importante base navale per la sua posizione strategica a circa 12 km dal Tirreno, su una laguna alla foce dell’Arno che la collegava al Serchio. Fiorì come nodo di traffici e si sviluppò come emporio marittimo in particolare dal IX secolo, quando i pisani cominciarono ad organizzare una flotta per fronteggiare i Saraceni; da piccola base divenne con il tempo un potentissimo porto e una delle maggiori Repubbliche Marinare. Il suo periodo più glorioso fu tra il 1000 ed il 1300 grazie agli stretti rapporti commerciali con l’Oriente e ai molti domini su tutta la Toscana.

Sotto il governo Mediceo la città, ormai senza più un porto a causa della pianura formatasi dai detriti trasportati dall’Arno e che la allontanavano dal mare, tornò ad essere ammirata ed importante soprattutto per la sua Università e gli studi scientifici di Galilei.

Con i suoi lungarni belli ed eleganti, il centro della città si è sviluppato fin dai tempi della Repubblica Marinara intorno alla piazza dei Cavalieri (chiamata così per il Palazzo dell’ordine dei cavalieri di S.Stefano). Non distante è la celeberrima Piazza dei Miracoli, il grande prato che ospita la Cattedrale (consacrata nel 1118), sita in posizione centrale e fronteggiata dal Battistero, (edificato a partire dal 1153), e affiancata dalla Torre pendente, iniziata nel 1173 per divenire il campanile della Cattedrale ed inclinatasi per un cedimento del terreno durante la costruzione del terzo piano, ma che i pisani vollero comunque completare certi che non sarebbe mai caduta.

Ricca di arte e tradizioni, caratterizzata da una vivace vita culturale, Pisa offre svariate manifestazioni affascinanti come l’antico torneo del Gioco del Ponte che si svolge ogni anno sul Ponte di Mezzo la prima domenica di giugno tra Tramontana e Mezzogiorno, ovvero le due parti in cui la città è divisa dal fiume e ancora la Luminaria di S. Renieri del 17 giugno,per celebrare il santo, protettore della città con una regata storica in cui si affrontano i quattro quartieri della città nello scenario mozzafiato dell’Arno illuminato a festa.

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Lucca

Sorta nel lembo della pianura del Valdarno inf. su un’isola fluviale del Serchio, fu prima un insediamento ligure, poi etrusco ed infine un’importante colonia romana. Segnata nel corso della storia da legami politici, economici, culturali con altre zone d’Italia e poi d’Europa (grazie soprattutto all’industria della seta che fu per molti secoli ricca e attiva permettendo ai mercanti lucchesi di conoscere usi e costumi che influenzarono in modo importante la vita artistica della città), Lucca è sempre stata diversa per tanti aspetti dalle altre della Toscana anche per la sua particolare fisionomia, che la distingue ancora oggi rendendola una delle più belle della penisola.

L’abitato è circondato dalla magnifica cinta delle mura (4 km), iniziate nei primi anni del Cinquecento e ultimate nel 1615, sulle quali corre un viale alberato. Entro le mura, un affascinante scenario fatto di piazze suggestive e vie caratteristiche spesso strette, di origine medievale, fiancheggiate da antiche case e torri; tra queste degna di nota è la Torre Guinigi, sulla quale si innalzano le chiome di alcuni lecci piantati dagli antichi proprietari.

La più vivace ed elegante strada di Lucca è la via Fillungo percorrendo la quale si giunge alla Piazza del Mercato, la cui forma ad anello ricorda la sua antica origine di anfiteatro romano.

Varie le manifestazioni offerte durante tutto l’anno, come la processione del Volto Santo che si svolge il 13 settembre per celebrare l’antico crocifisso di legno (custodito all’interno del Duomo) che un’antica leggenda vuole intagliato da S.Nicodemo con l’aiuto degli angeli ed al quale, sin dal Medioevo, sono attribuite doti miracolose quando mostrato in pubblico vestito con un prezioso camice d’oro ricamato.

Popolarissime sono poi la fiera del Lucca Comics (interamente dedicata ai fumetti) e il Lucca Summer Festival che ospita artisti internazionali e si svolge ogni anno nel mese di Luglio con concerti sparsi nelle locations più affascinanti della città.

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Ravenna

Fondata forse dai Tessali già nell’VIII sec. a. C., è una delle città culturalmente più ricche della penisola in cui si fondono la grandiosa eredità bizantina, la severa maestosità medievale e la raffinata impronta veneziana, a testimonianza di quel passato glorioso che la vide il maggior centro politico e culturale dell’Occidente nel periodo della civiltà latina e, nel corso dei secoli, ben tre volte capitale: dell’Impero Romano di Occidente, di Teodorico re dei Goti e dell’Impero di Bisanzio in Europa. Passeggiare alla scoperta di Ravenna è affascinante come perdersi nella contemplazione di un’antica pergamena scritta più volte durante i secoli, tra basiliche e battisteri che custodiscono il più ricco patrimonio di mosaici dell’umanità e l’ incantevole luce della decorazione pavimentale della ‘Domus dei tappeti di pietra’ che si fonde con il calore dell’argilla dei mattoni degli edifici e della terra di Siena delle tegole curve del cuore del centro.

Più popolosa della Romagna e secondo comune in Italia per superficie, la città che ospita le spoglie di Dante offre un itinerario d’arte e cultura ampio e diversificato: dal Mausoleo di Galla Placida (dalla pianta a croce greca, fatto costruire intorno al 425) alla Basilica di San Vitale (consacrata nel 548 è il più illustre esempio in Italia di architettura bizantina), al Battistero Neoniano (che da 15 secoli custodisce il mosaico circolare dei dodici apostoli), al Mausoleo di Teodorico (con la sua cupola scavata in un monolito di calcare), fino alle opere musive del periodo fascista.

Divisa tra il fascino dei monumenti cittadini e tappe curiose come quella nella Pinacoteca Comunale alla scoperta della scultura sepolcrale in marmo del Cavaliere Guidarello Guidarelli cui venne attribuito il potere di far sposare entro l’anno la donna che ne avesse baciato il volto, Ravenna è a tutti gli effetti uno scrigno di rare e immortali bellezze, da vivere anche lasciandosi conquistare dalla magia della Pineta di Classe, da un barattolo di fichi caramellati da mangiare assieme allo squaquarone o da una passeggiata tra le bancarelle del mercatino dell’antiquariato.

 

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Lecce

Sorta nei pressi del municipio romano di Lupiae, ebbe grande incremento soprattutto nell’età di Marco Aurelio. Saccheggiata due volte durante la guerra greco-gotica decadde in età Longobarda. Disputata per secoli tra Bizantini, Longobardi e Arabi, dalla morte di Ottone II rimase in possesso dei Bizantini che ne fecero un centro notevole di vita culturale e religiosa greca. Raggiunse il massimo splendore economico nel 15°sec.

Interposta tra le Murge e le Serre proprio al centro della penisola salentina, ha pianta trapezoidale, con vie strette e tortuose nel nucleo urbano antico, più larghe e dritte nei nuovi rioni sorti fuori dalla cerchia delle mura. La città deve il suo aspetto caratteristico alle numerose costruzioni barocche, di uno stile particolare e assai pittoresco, in ‘pietra leccese’, un calcare marnoso di grana fine, tenera al taglio e di facile lavorazione.

Vivace e sontuosa capitale del Barocco, l”Atene delle Puglie’ dall’anima esuberante trasuda arte e cultura a ogni angolo, con il centro costituito dalla Piazza S.Oronzo, dominata dalla statua del patrono, dove si trovano la chiesa di S.Maria delle Grazie e il Palazzo del Seggio e la Piazza del Duomo (unica piazza chiusa del centro sud), sulla quale si affacciano la cattedrale a due facciate, il Palazzo Vescovile con il loggiato ad archi e l’edificio del Seminario.

Indiscussa protagonista dello scenario urbano del centro storico, nonché emblema della città, è la Basilica di Santa Croce (sorta nel XVI secolo laddove era il quartiere ebraico), punta estrema del Barocco leccese e di forte impatto estetico, uno tra i più alti esempi della creatività umana insieme all’attiguo Convento dei Celestini.

Tra i numerosi e eventi offerti durante tutto l’anno, imperdibili sono la stagione lirica al teatro Politeama Greco, il Festival delle culture migranti, che si conclude ogni anno con il Festival della Notte della Taranta e la Fiera di S.Lucia, una mostra di presepi e pupi che si tiene nel chiostro dell’ex convento dei Teatini.

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Mantova

Sorta in quell’ultimo lembo di Lombardia immerso in una pianura fertile e difesa su tre lati dai bacini formati dal fiume Mincio, Mantova è un vero e proprio libro aperto sulla storia che dagli Etruschi a Matilde di Canossa passando dai Gonzaga a Napoleone Bonaparte si mostra come un capolavoro dell’homo faber dove ogni cosa pare plasmata dagli uomini che l’hanno abitata. Sviluppatasi su quattro piazze principali (Piazza Sordello, Piazza Broletto, Piazza delle Erbe e Piazza Mantegna) è un’eccezionale concentrazione di monumenti e splendidi palazzi in uno spazio ridotto; un’isola rinascimentale centro della vita mantovana e luogo d’incontro per eccellenza che offre non solo arte ma anche buona tavola e letteratura. Testimone, nel corso dei secoli, di trionfi, rovesci, fasto, piacere ma anche dolore e sopraffazione, raggiunse il suo massimo splendore in età comunale soprattutto durante la dominazione dei Gonzaga (signori della città dal 1328 al 1707), il cui simbolo è Palazzo Ducale: complesso monumentale di 35.000 mq composto di tre nuclei (Corte Vecchia, Castello di S.Giorgio, Corte Nuova), situato tra Piazza Sordello e il Lago Inferiore e strutturato come una cittadella di edifici collegati da corridoi, grandiose gallerie, cortili e giardini interni. Fulcro di questa vera e propria reggia-città è la Camera degli Sposi, una piccola stanza chiusa in una torre trecentesca e accessibile dopo un percorso labirintico.

Nato come villa di piacere ad usum di Federico II Gonzaga e della sua amante Isabella Boschetti c’è poi Palazzo Te, superba opera d’arte ricca di affreschi sensuali e seducenti e apparati decorativi grandiosi in ogni sua sala.

Difficile ignorare poi il fascino dell’acqua che circonda la città, da scoprire imbarcandosi su una motonave che dal Porto di Mantova risale sino alle chiuse di Governolo, dove il Mincio si getta nel Po, respirando quella dolce e suggestiva atmosfera padana fatta di fauna e paesaggi davvero emozionanti.

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