Sorta in quell’ultimo lembo di Lombardia immerso in una pianura fertile e difesa su tre lati dai bacini formati dal fiume Mincio, Mantova è un vero e proprio libro aperto sulla storia che dagli Etruschi a Matilde di Canossa passando dai Gonzaga a Napoleone Bonaparte si mostra come un capolavoro dell’homo faber dove ogni cosa pare plasmata dagli uomini che l’hanno abitata. Sviluppatasi su quattro piazze principali (Piazza Sordello, Piazza Broletto, Piazza delle Erbe e Piazza Mantegna) è un’eccezionale concentrazione di monumenti e splendidi palazzi in uno spazio ridotto; un’isola rinascimentale centro della vita mantovana e luogo d’incontro per eccellenza che offre non solo arte ma anche buona tavola e letteratura. Testimone, nel corso dei secoli, di trionfi, rovesci, fasto, piacere ma anche dolore e sopraffazione, raggiunse il suo massimo splendore in età comunale soprattutto durante la dominazione dei Gonzaga (signori della città dal 1328 al 1707), il cui simbolo è Palazzo Ducale: complesso monumentale di 35.000 mq composto di tre nuclei (Corte Vecchia, Castello di S.Giorgio, Corte Nuova), situato tra Piazza Sordello e il Lago Inferiore e strutturato come una cittadella di edifici collegati da corridoi, grandiose gallerie, cortili e giardini interni. Fulcro di questa vera e propria reggia-città è la Camera degli Sposi, una piccola stanza chiusa in una torre trecentesca e accessibile dopo un percorso labirintico.
Nato come villa di piacere ad usum di Federico II Gonzaga e della sua amante Isabella Boschetti c’è poi Palazzo Te, superba opera d’arte ricca di affreschi sensuali e seducenti e apparati decorativi grandiosi in ogni sua sala.
Difficile ignorare poi il fascino dell’acqua che circonda la città, da scoprire imbarcandosi su una motonave che dal Porto di Mantova risale sino alle chiuse di Governolo, dove il Mincio si getta nel Po, respirando quella dolce e suggestiva atmosfera padana fatta di fauna e paesaggi davvero emozionanti.