Parma

Nonostante sia un territorio abitato sin dall’età del bronzo, la sua storia ebbe inizio dal 183 a. C., quando il console Marco Emilio Lepido fondò la colonia di Parma. Dopo i Visconti, gli Sforza, i Francesi e il Papato, la città fu dominata dalla dinastia farnesiana per quasi due secoli, fino al 1731, quando la linea maschile dei Farnese si spense e il Ducato, dopo una breve dominazione austriaca, passò alla famiglia dei Borbone, che impressero alla corte uno slancio nel mondo della cultura e dell’arte. Tra il 1802 ed il 1814 fu assoggettata al dominio napoleonico per tornare sotto i Borboni solo nel 1847, dopo la morte della figlia di Francesco I d’Austria (Maria Luigia), alla quale fu assegnata dal Congresso di Vienna. Nel 1854, assassinato il duca Carlo III, la moglie Luisa Maria di Berry assunse la reggenza della città fino a quando un moto popolare la costrinse a lasciare il Ducato. Nel 1922, mentre Balbo dava il via alla marcia su Roma, l’unica città emiliana che si ribellò fu Parma, dalle cui barricate nacque un movimento che si rafforzò durante la Resistenza.

Diversissima dalle vicine città emiliane e lombarde, la ‘Petite Capitale’ che diede i natali a Toscanini, la patria del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto DOP, è assieme sensuale, pittoresca, giocosa ma anche terragna e contadina. Con i suoi antichi parchi di statue e platani secolari, le cupole affrescate dal Correggio e dal Parmigianino, la Piazza del Duomo, che ospita in perfetta armonia capolavori romanici quali la Cattedrale e il Battistero, con le eleganti strade dello shopping che si diramano da Piazza Garibaldi (sede di palazzi antichi e i caffè, un tempo letterari, cuore del centro storico della città), il modo migliore per capire Parma è attraversarla, magari varcandone i ponti principali come quello di Mezzo, che unisce la città nuova all’Oltretorrente.

 

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